Si narra che un giorno d'autunno freddo e piovoso, Martino, giovane soldato della cavalleria francese, mentre usciva a cavallo ad Amiens, si imbatté in un mendicante, nudo e infreddolito. Si impietosì e decise di aiutarlo tagliando il suo mantello di lana per donargliene metà. E proprio in quel momento smise di piovere, il vento si calmò e spuntò un bel sole caldo.
Ma la storia non finisce qui....
Durante la notte, Martino sognò Gesù che lo ringraziava mostrandogli la metà del mantello, quasi per fargli capire che il mendicante incontrato era proprio lui. Al suo risveglio il giovane ritrovò il suo mantello integro.
Martino, dopo la mistica esperienza, si convertì, fu battezzato, dopo vent'anni di carriera militare divenne vescovo e, acclamato dai suoi cittadini, proseguì umilmente fino alla morte la sua opera pastorale. Il suo mantello miracoloso divenne reliquia.
Fu realmente esistito? Sì, nella storia è esistito un valoroso cavaliere, Martino di Tours, di nobili origini, che si convertì al cristianesimo proprio dopo l’episodio del mantello e successivamente divenne Vescovo. Fu lui a fondare il monastero più antico d’Europa.
Alla religiosità per San Martino si sono nel tempo associate tradizioni in tutta Italia come l'apertura delle botti per assaggiare il vino novello, sagre e feste.
Nondimeno in Europa, celebrata con caratteristiche processioni, regali e preparazioni di dolci caratteristici
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